Intervista a Delmar Carter

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Ben tornati sulle pagine online di Grip e Bend Italia. Si prosegue con interviste che ci permettono di conoscere meglio i forti atleti sparsi per il mondo. Oggi si torna negli USA per fare due chiacchiere con un grande bender, Delmar Carter!

Ciao Delmar e grazie per aver accettato con piacere la mia intervista!

• Presentati e descriviti ai follower di GBI:

Sono nato a Cape Girardeau nel Missouri e poco dopo mi sono trasferito in una base navale nella California centrale, dove ho trascorso la maggior parte della mia infanzia. Quando avevo 11 anni la nostra famiglia si trasferì nel Tennessee occidentale, dove risiedo ancora. Sono alto 180 cm per 120 kg d peso, con mani lunghe 21,3 cm con palmi larghi 11,9 cm.

• Tornando indietro nel tempo, come descrivi il tuo periodo di giovinezza? Sei stato un ragazzo tranquillo, problematico, introverso?

Quando ero giovane in California ero coinvolto in una serie di sport diversi, come il baseball, il calcio e il basket. A questo punto mi consideravo un ragazzo abbastanza normale. Ero attivo e sempre pronto per un’avventura. Quando mi sono trasferito nel TN non ero più coinvolto nello sport, ma mi divertivo ancora a provare cose nuove anche se potevano essere pericolose. Questi tempi si sono lentamente affievoliti durante la mia adolescenza. Ho diminuito le mie uscite con gli amici. Non mi piaceva molto uscire e non avevo voglia di fare niente. I miei voti sono diminuiti enormemente e ho dormito più del solito. Questi segni stavano nascondevano una malattia invadente che ha mostrato il suo volto peggiore più tardi nella vita, ma la progressione di ogni problema era così lenta che non sono stati effettivamente notati. La condizione che stava peggiorando era un grande tumore al cervello che è la causa principale per cui le mie mani cominciarono a divenire così grandi. Potrei scrivere un intero libro sulla sua scoperta perché era una serie apparentemente infinita di eventi.

• Oggi cosa fai per vivere? So che ami lavorare il legno!

Lavoro come Ingegnere di produzione per un importante produttore medico. Costruisco processi e li realizzo, in modo che qualcun altro può replicare gli impianti seguendo le mie istruzioni.

Amo lavorare con il legno. È un amore ritrovato anche se in un modo o nell’altro l’ho fatto per gran parte della mia vita. Tendo ad annoiarmi con altri hobby perché dopo un certo punto mi sembra che siano stati padroneggiati. La lavorazione del legno, d’altra parte, ha così tante direzioni in cui andare che ci vorrebbe una vita per padroneggiare appieno ogni aspetto. Ci vorrebbe così tanto tempo per raccogliere gli strumenti e possono essere molto costosi.

• Lo sport ha fatto parte della tua vita? Cosa ti piaceva in particolare?

È stato quando ero più giovane e ho sempre avuto l’impulso di praticare altri sport e arti marziali quando sono diventato più grande, ma tra il tempo in famiglia, la scuola e le lunghe ore di lavoro non ha mai avuto successo.

• Le mani enormi che possiedi, le hai ereditate da tuo padre o le hai rubate ad Hulk?

Ah! Mio padre è un ragazzo estremamente forte e largo con mani spesse, ma i miei guantoni sono causati da un sovraccarico di HGH nel mio corpo. Al momento sto assumendo farmaci per combattere il problema perché, sebbene HGH sembri fantastico, è molto pericoloso perché aumenta anche le dimensioni dei tuoi organi interni.

• Chi è appassionato di bending conosce bene che grande piegatore tu sia! Ma raccontaci, cosa ti ha condotto verso la passione del bending o del grip sport in genere?

Mi annoiavo nel 2012 e avevo un po ‘di tempo libero a tarda notte quando la mia famiglia andava a dormire, quindi ho cercato su Google il braccio di ferro nella mia zona. Ho scoperto del piegare acciaio guardando il video di Paul Knight che piegava la Gold Nail e poco dopo ho scoperto l’esistenza di  gripboard. Ho fatto tutte e tre le cose per un po ‘fino a quando non ho strappato entrambi i legamenti TFCC nei polsi. Non ero sicuro di cosa ci fosse che non andava, ma li ho fermati tutte e tre le attività, ci ho riprovato più volte per alcuni anni e poi ho deciso che il braccio di ferro non era più possibile, lo sport della presa era tollerabile e il bending faceva male, ma era il più facile e più veloce da eseguire. Era anche il meno capriccioso. La presa in alcuni casi è stata una seccatura perché le condizioni dovevano essere quelle giuste per avere le mani pronte. Nel bending potresti semplicemente stringere e strapparlo.

• Nel mondo della forza, cosa ti è risultato sempre facile e cosa invece difficile?

Le prove di forza mi sono sempre state facili se volevo fare una prova  particolare. Solitamente non ci metto molto allenamento per ottenere un buon sollevamento. La cosa più difficile per me sono sempre stati i sollevamenti  convenzionali. Sono noiosi e non sono progredito abbastanza velocemente da infastidirmi.

• Sei tra i piegatori più forti che io conosca che piega con tecnica DU. Ti piace piegare in altri stili o questo è l’unico che ti permette di esprimere potenza?

Mi sono concentrato sul DO per la maggior parte del mio tempo come piegatore. Il DU è abbastanza nuovo per me e onestamente non l’ho allenato troppo spesso perché mi faceva davvero male ai polsi. Penso che il carburante del fuoco per il DU sia stato innescato dalla capacità di piegare l’acciaio più grande e dalla sensazione che ci fosse ancora di più nel serbatoio. Presto cercherò il DU con i bulloni 8.8 di Horrido e non sono sicuro di cosa riuscirò a fare, ma spero di essere considerato un giorno uno dei migliori, se non il migliore, piegatore legittimo in DU modificato .

• Durante la collezione di successi personali quali sono le prestazioni di cui sei più soddisfatto? Quale ti ha costretto a lavorare duro per ottenerla?

Non mi sono mai preparato bene per eventi o addirittura certificazioni per questi aspetti. Questo è il motivo per cui la maggior parte delle mie migliori prestazioni sono fatte a casa. Il mio sollevamento preferito per il quale mi sono allenato è stato il pinch con due piastre da 45 libbre. È stato un risultato entusiasmante.

• Come organizzi i tuoi allenamenti? Sei metodico e calcolatore o preferisci un approccio più intuitivo?

Non sono mai stato un sollevatore strutturato. Ho provato numerose volte con routine di allenamento preimpostate, ma i risultati non arrivavano. Normalmente faccio un rapido riscaldamento di jumping jack, body squat e pieghe facili. Se le pieghe sembrano troppo dure o fuori portata, allora non mi alleno.

• Attualmente alleni principalmente il bending, oppure dai spazio anche ai grippers o attrezzatura per la presa?

Al momento mi alleno solo con il bending. Io ed i Grippers non ci guardiamo molto. La pelle della mia mano si pizzica indipendentemente da quello che faccio.

• Ti piace anche l’armwrestling, vero? Hai mai gareggiato? Con quali risultati?

Ho gareggiato dal 2012 al 2017 e mi classificai primo nella categoria pesi massimi (mano sinistra) in TN in due diverse occasioni. Ovviamente questo era prima che strappassi il mio TFCC.

• L’esperienza che hai accumulato nel tempo è tanta, quali credi siano i punti fondamentali per un migliorare nel grip sport e nel bending? E pensi ci siano cose inutili da evitare?

La prima cosa che affosserebbe qualcuno sono gli infortuni, quindi per favore riscaldatevi bene. Mi sono fatto male spesso (stirato i muscoli) pensando di essere invincibile e non è stato così. Sono stato fortunato a non fare più danni di quelli che ho attualmente. Inoltre, se sei nuovo, fai domande e non aver paura di chiederle anche se sembrano stupide. Se sei stato nel gioco per un po’, non fare lo stronzo e ricorda solo di non sapere tutto. Potresti aver dovuto lavorare di più per questo, considerando che ora ci sono più informazioni su tutto, ma non tutti operano come te. Per far crescere lo sport dobbiamo non soffocare gli inesperti.

• Hai obbiettivi importanti in vista? Cosa vorresti ottenere?

Bullone 8.8 in DU e 10.9 in DO. Orse la Gold Nail sempre se il mio corpo regge.

Grazie Delmar per il tuo importante contributo ed è stato un piacere ospitarti tra le pagine di Grip e Bend Italia!

                                                                                              Giorgio Giannico