Pinch Killer 4 - Cardiopinch
November 1st, 2023
Quando lo scorso gennaio lessi “La forza nella letteratura di Jack London” un bell’articolo di Nick Greppi apparso su GBI,ne rimasi molto colpito,in particolare per la semplicità con cui descriveva il concetto di forza e di avventura. Il passo “Nei romanzi di Jack London la forza rimane sempre una costante, nei protagonisti e/o antagonisti viene mostrata nella sua purezza, senza fronzoli ne altro, soltanto come pura energia sprigionata dal corpo in grado di compiere azioni ritenute impossibili o comunque particolarmente difficili” ne è il sommo riassunto. Senza falsa modestia dentro di me ho sempre avuto la voglia di avventura e della sfida, da giovane magari una voglia un poco impetuosa che con il passare degli anni sempre è diventata più ponderata, ma di fatto quella voglia non mi è ancora passata.
“Non le cime, non le difficoltà, non il record mi interessano, ma quello che succede all’uomo quando si avvicina alla montagna. Questo libro ci dà la risposta”.
Così Reinhold Messner descrive il libro “Meditazioni delle Vette” di Julius Evola, libro presente nella mia biblioteca in attesa di essere letto non a sprazzi ma interamente.
Con questo spirito, sabato 16 giugno con tre amici di cui due appassionati della famiglia GBI ci siamo messi in discussione compiendo una prova fisica che per gli escursionisti allenati non è impegnativa, ma che per noi uomini di città e uomini di forza in altre specialità sportive si presentava abbastanza dura. Tra sabato e domenica abbiamo fatto una attraversata sui moti lariani da Brunate sino ad Asso, sono stati 33 i km che abbiamo percorso immersi nella natura e in un paesaggio davvero stupendo. Il giorno prima, durante la preparazione dello zaino, pensai che se è vero che i kettlebells sono una palestra che si può portare ovunque, non vedo il perché non si possa portare in quota anche grippers e barre da piegare. Detto e fatto! Perciò dopo aver cenato presso il Rifugio “Riella” a 1275 mt di altezza e decisamente molto stanchi per la salita di 18 km io, Alessio, Carlo e Marino abbiamo fato un breve ma intenso allenamento piegando barre e chiudendo i grippers della linea GBI.
Quello che ne è emerso è stata una notevole difficoltà nel bending ma una discreta normalità nel chiudere i grippers sino al N°3 di GBI. Escursione e prove di forza a parte, questa è stata a tutti gli effetti la prima prova GBI in quota, voluta da me e da un gruppo di appassionati che ha unito ulteriormente in modo cameratesco l’amicizia tra di noi,la passione per la forza e l’avventura. Alcune barre piegate sono state lasciate in altura a testimonianza dell’evento per i posteri. Mi congedo salutandovi nella forza e nell’avventura, a presto.
Paolo Giovanni Soster
Grazie Andrea e Grazie Nick sono contento che vi sia piaciuto questo mio scritto,trarrò nuovi spunti dai vostri suggerimenti. Ci sentiamo presto! Paolone
Gran bel resoconto Paolo, felice di essere stato fonte di ispirazione! Il lato poetico della forza è affascinante quanto quello fisico, e questa gita gli ha pienamente reso onore. Conosco abbastanza bene i monti e il Lago di Como, un luogo che amo e rispetto molto, così evocativo e quasi primordiale, con le sue musiche e le sue storie. Inoltre ho sempre trovato parecchie analogie tra questi posti e quelli di Jack London, certo, qui abbiamo i monti, in Lupo di Mare abbiamo il mare, entrambi luoghi bellissimi, immensi e spietati, in grado di cambiare drasticamente il destino degli uomini. Ora i monti del lago hanno anche la firma di GBI, del freddo metallo che cede alla forza e alla volontà.
Grazie!!!
Grazie Andrea e Grazie Nick sono contento che vi sia piaciuto questo mio scritto,trarrò nuovi spunti dai vostri suggerimenti. Ci sentiamo presto! Paolone
Non male direi come primo mio scritto. Un grazie a tutti per la lettura che ne seguirà,a Giorgio per lo spazio dedicatomi e a Nick per l’ispirazione. Nella forza vi saluto,anche questo è GBI
Caro Paolo. Questo è esattamente lo spirito che intendo io. Fantastico resoconto, bellissima iniziativa. Te lo dice uno che gira con uno zaino carico di grippers e barre da piegare SEMPRE dietro.
Potrebbe diventare una sorta di appuntamento fisso, magari lasciando in giro per l’Italia altre testimonianze. Interessante davvero.
Grazie mille!
andrea