Intervista a Chris Rider

10 November 2016 - Ore 22:47

Ciao caro Chris e benvenuto sul sito Grip e Bend Italia! Sei sempre molto impegnato, ma anche sempre gentile e disponibile nei mie confronti, perciò vorrei ringraziarti pubblicamente per questo tempo che ci dedichi.

  • Cominciamo questa breve intervista presentandoti ai lettori. Chi è Chris Rider e da dove viene?

Ciao Giorgio, grazie per l’interesse e la richiesta di questa intervista. Gradisco ed apprezzo tutto il supporto e la positività dimostratami attraverso gli anni dalla comunità della forza ed oltre. Il mio nome è Cris Rider, altrimenti conosciuto come “Hairculase” (parola che gioca tra capelli ed ercole N.d.T.). Sono uno strongman professionista, speaker, intrattenitore ed allenatore per la forza, specializzato in gesta Oldtime. Sono cresciuto in una piccola cittadina della Pennsylvania appena fuori dal “muscoloso paese USA” York Pa.

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  • Ricordo che sei stato un powerlifter nel passato. Come e quando hai cominciato ad allenarti e come sei arrivato al mondo della forza?

Ho cominciato ad essere seriamente coinvolto nella cultura fisica e nell’allenamento nell’anno 2000. Il catalizzatore di tutto fu dovuto all’aver visto una mia foto dove ero davvero fuori forma. Cominciai a studiare ed applicare salubri abitudini alimentari, cambiando lo stile di vita, comprai una palestra casalinga ed implementai con degli allenamenti serali e mi impegnai a diventare ciò che volevo per me stesso. Nel giro di un anno trasformai me stesso da 143 kg in un pantalone taglia 54, a pesare 100 kg in una taglia 36 su di un’altezza di 190 cm. Attraverso il duro lavoro, l’impegno e la disciplina eliminai 43 kg di peso corporeo in un anno.

Da lì decisi di voler incrementare la mia massa muscolare e la forza ed allenarsi per più di semplice fitness. Fui introdotto da un collega che era in categoria nazionale, nella divisione SHW di natural powerlifting, Niko Hulslander. Niko cominciò a scrivermi il programma d’allenamento. Col passare del tempo io e Niko diventammo ancora più amici e ci allenavamo assieme. Fui davvero molto fortunato ad avere un simile esempio nell’allenamento e lui era davvero molto determinato, una guida, intenso ed ostinato nella forma e negli sforzi.

  • Sei un amante delle prove oldtime strongman, ti sei avvicinato da solo verso questa realtà, oppure sei stato contagiato da qualcuno?

Nell’autunno del 2002 si presentò sul mio cammino un ostacolo improvviso. Un giorno alzandomi al mattino notai un problema di fluidità nel muovermi e piegarmi a livello della vita. Non ero capace di sedermi sul letto. Non ero capace di flettermi, ruotare o fare i movimenti che avrei voluto. Percepivo del forte dolore ad una gamba. Fu un duro colpo davvero, dunque  mia moglie mi aiutò nel vestirmi e mi caricò sul camion. Arrivati nello studio medico il dottore mi fece dei raggi e successivamente una risonanza magnetica, congiuntamente con il consulto di uno specialista. Una volta letta la radiografia mi fu diagnosticata una “malattia degenerativa dei dischi intervertebrali” ed ernie nelle vertebre L4–L5 ed L5–S1 con conseguente prescrizione di iniezioni, medicine e chirurgia… che rifiutai prontamente. Parlai della diagnosi con un Ortopedico che disse “hai finito di sollevare” e mi derise quando richiesi le lastre per poter avere ulteriori pareri.

Sei settimane dopo tornai sotto la barra, dopo 12 settimane dall’infortunio tornai ad allenare i tre BIG così come qualche accessorio. Non accettavo che qualcuno potesse limitarmi, che è da dove sono nati i miei obiettivi e successi. Continuai col powerlifting per 4 allenamenti settimanali, 3 ore per scheda sino a quando nacque il mio primo bambino nel Dicembre del 2005. La paternità slittò il mio allenamento nuovamente ad un contesto di fitness che ho svolto a casa in piccoli ritagli di tempo. Questo mi diede più tempo da concedere alla mia famiglia.

Mi è sempre piaciuto l’allenamento fitness ma mi mancava terribilmente l’intensità che traevo dal powerlifting. A distanza di un anno il mondo dell’intensità ritornò!

Un mio amico mi parlò di un programma televisivo nel quale aveva visto un uomo strappare a metà una rubrica telefonica con le mani! Commentai con lui che fosse qualcosa di veramente forte, e lui mi chiese se con il mio passato nell’allenamento fossi capace di farlo. Gli dissi sorridendo che non sapevo ne sarei stato capace, non ci avevo mai provato e non avevo mai visto farlo prima. Abbiamo scherzato per alcuni minuti, ma la curiosità mi prese. Presi una rubrica telefonica, la guardai tra le mie mani, la strinsi e cominciai a tirare, la strappai al primo tentativo! Ci guardammo e scoppiammo a ridere, chiedendoci se fosse un colpo di fortuna. Da quel momento ne fui catturato, ritrovando l’intensità che desideravo e la volontà di raggiungere nuovi obiettivi su cui lavorare!

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  • Nel tuo cammino continuo verso la forza avrai incontrato persone straordinarie che ti hanno motivato e spinto sempre oltre. Ti viene in mente qualche nome?

Così cominciai a cercare regali da farmi per le gesta di forza e cominciai cercando informazioni. Informazioni su strongman, sulle gesta, sulla cultura e la storia, su gli attuali praticanti. Mi imbattei in Clay Edgin, Steve McGranahan “The world strongest Redneck” con cui era conosciuto (fu il primo a studiare determinate tecniche), Dennis Rogers, John Brookfield, Richard Sorin, e quello che successivamente diventò come un nonno per me, Slim The Hammerman Farman.

Ho tratto un sacco di ispirazione da questi strongman. Loro hanno cementato le loro impronte nella storia ed il lignaggio strongman. Ho anche tratto notevole ispirazione dal chi alleno, indipendentemente dal livello cui fossero. Mi prende terribilmente guardare qualcuno che infrange i propri precedenti limiti! Prendo questa ispirazione nell’insegnare durante i miei incontri al mio Break Through Strength & Coney Island Strongman workshop e attraverso i video Coaching tramite Skype.

  • Quali sono stati gli atleti della storia dello strongman ad ispirarti di più?

Crescendo vicino ad una cittadina di York Pennsylvania, sentii storie davvero incredibili in giovane età, di un incredibile strongman che radunava gente, si esibiva e vendeva i suoi prodotti ed unguenti, saponi e tonici alla grande fiera di York. Si diceva che fosse capace di piegare barre, torcere ferri di cavallo, piantare chiodi con le mani nel legno, rompere catene e strappare a morsi i chiodi! Chi era quest’uomo di immensa forza? Joe “The Mighty Atom” Greenstein! Quando ero ragazzo e crescendo in una piccola cittadina ci si sentiva più grandi quando dicevi di aver visto Atom in azione. Sentii un sacco di storie!

Un altro strongman di cui sentii parlare all’epoca fu Earl Tatnell conosciuto anche come “Young Bull Montana” (il giovane toro del Montana – N.d.T.). Egli viveva nella mia stessa piccola cittadina e fu il defunto marito di una delle migliori amiche di mia nonna. Nei prima anni ’80 era consuetudine spegnere TV e radio per conversare. Ascoltai molte cose a proposito di Bull Tatnell, molte provenivano da lui stesso, e nei miei anni di formazione erano indubbiamente cose fuori da ciò che fosse considerato normale.

Poi ci sono i concorrenti per il Worlds Strongest Man come Bill Kazmaier e wrestlers come “The Ultimate Warrior” Jim Hellwing.

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  • Tra le prove più dure e gli obiettivi più difficili che hai raggiunto sino ad ora, quali sono stati i traguardi più importanti per te?

È difficile poterne citare solo uno o due dalla lista degli obiettivi raggiunti. È divertente il funzionamento, ogni particolare obiettivo crea un bruciante desiderio e consuma il mio pensiero, diventa l’apice di quel particolare momento. Una volta però che l’obiettivo viene raggiunto, la concentrazione si sposta sul prossimo obiettivo. Sono estremamente felice e grato per ciò che ho realizzato e compiuto, ma si ha la sensazione di non essere soddisfatti e completi. Avviene sempre che sul successivo obiettivo ci si chiede “Perché non l’ho fatto prima questo punto?” riguardo all’obiettivo precedente. Mi viene sempre in mente una frase di Steve Jobs che citava Stewart Brand’s “The Whole Earth Catalog” che semplicemente disse “Resta affamato. Resta folle”. Questo pensiero è ciò che applico nel mio allenamento e nel determinare gli obiettivi, e questa fame e desiderio di arrivarci che per gli altri sembra pazzia a me da la forza di andare avanti. Devo dire che l’aver inizialmente strappato un elenco telefonico al primo tentativo nel 2006 ha permesso che scoprissi questo dono che mi è stato concesso e mi ha spinto verso questo viaggio , il quale a sua volta mi ha permesso di crescere personalmente e profondamente, scoprendo di poter aiutare gli altri a scoprire quello che hanno dentro di sé e non sapevano tirar fuori. Se non fosse stato per quello strappo su richiesta del mio amico, che è ben lungi dall’essere la cosa più dura che abbia fatto, il corso della mia vita sarebbe stato decisamente diverso. Quell’impresa è stato il mio bivio, ed ha avuto un significato speciale per me.

  • Spesso ti esibisci a Coney Island, è un posto diverso da tutti gli altri, vero?

Esibirsi a Coney Island è grandioso! Le attrazioni! La musica! La gente! La storia! È un posto davvero speciale e lo si sente nell’aria. È come se i grandi del passato fossero lì con noi quando ci esibiamo. Grandi come “The Mighty Atom” Joe Greenstein, Warren Lincoln Travis & “The Great” Joe Rollino. Il pubblico è favoloso ed energico!

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  • Ti piace programmare i tuoi allenamenti, oppure preferisci decidere giornalmente le tue sessioni allenanti?

Utilizzo entrambi i modi nel mio allenamento. La modalità che impiego è determinata dal particolare obiettivo di quel momento. Alcuni obiettivi necessitano di un tracciato, un regime più specifico per ottenerli, mentre altri vanno a sensazione. L’approccio mentale per una certa sessione di allenamento è più importante a questo punto dell’allenamento fatto seguendo routine di esercizi, serie e ripetizioni. Ci sono cose che mi piace fare come lavoro ausiliare, faccio queste cose in più e funzionano bene progressivamente. La maggior parte dei miei obiettivi nelle gesta è dovuta a preparazione mentale, visualizzazione, meditazione, entrare nella condizione mentale per partire, e sentire d’aver recuperato dalla seduta precedente in cui avevo dato il massimo. Successivamente al raggiungimento dei miei obiettivi nel bending e nelle prove di forza ho usato pesantemente allenamento isometrico. Fondamentalmente do tutto quello che ho su un pezzo che questo si pieghi oppure no. Sento l’ardente desiderio di applicare il massimo sforzo sugli oggetti. Se cedono, grandioso! Altrimenti, andarci ancora isometricamente ed adattarsi diventando più forti.

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  • Cosa consiglieresti, a fronte della tua grande esperienza, ad un nuovo appassionato del nostro settore che vorrebbe percorrere la tua stessa strada?

Ricerca! Guardare ai grandi del passato così come agli attuali. Apprendere in base alle cose che si vogliono ottenere e ciò che esse comportano. Avere un allenatore esperto che ha già fatto quello che vorresti fare, ed andare oltre. Fatelo per le giuste ragioni. Si dice che “l’orgoglio viene prima della caduta”, lo si fa per se stessi, perché l’unica vera competizione è proprio quella con se stessi. Guardare agli altri per prenderne ispirazione nella realizzazione, ma anche capire che il potenziale di un essere umano non può essere esagerato, tutti i records sono records perché qualcuno decide di andare contro l’ignoto rendendolo conosciuto. L’ignoto continuerà ad esistere e le realizzazioni continueranno ad esserci. Sognare in grande e puntare in alto! Se miri alle stelle e le fai cadere, sei prossimo allo sbarco sulla luna!

  • Cosa vedi nel futuro di Chris, cosa ti aspetti?

Ho obiettivi sia a breve che lungo termine, come persona, come atleta, come allenatore e negli affari. Sono riconoscente e felice per tutte le esperienze e le realizzazioni avute sin ora e mi prefisso di continuare avanti sullo sviluppo personale e lavoro per essere d’aiuto condividendo i miei doni al meglio che posso. Per dirla semplice, il mio piano per il futuro è questo: Avanti!

Chris,  ti ringrazio di cuore per il tuo tempo e per la tua disponibilità. Ti auguro sempre tanta fortuna!

Grazie a Te Giorgio!

 

Chris “Hairculese” Rider
www.ConeyIslandStrongman.com

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Original Interview

Hi dear Chris and welcome on the Grip and bend Italy site! You are always very busy, but always friendly and helpful in my comparisons, so I would like to thank you publicly for this time that You spend.
– We begin this brief interview by introducing yourself to the readers. Who is Chris Rider and where it comes from?

Hello Giorgio, thank you for the interest and reaching out for this interview. I greatly appreciate all the support and positivity that has been shown to me over the years throughout the strength community and beyond. My name is Chris Rider, also known as “Hairculese”. I am a professional strongman, speaker, entertainer, and strength coach who specializes in oldetime strength feats. I was raised in a small town in Pennsylvania just outside of “Muscletown USA”, York Pa.

– I remember that you were a powerlifter in the past. How and when did you start to train yourself and how you came to force the world?

I became heavily involved in physical culture and training in the year 2000. The catalyst for this was seeing a photo of myself at a very out of shape  bodyweight of 315. I decided at that time I would change. I began to study and apply healthy eating habits and lifestyle changes, purchased a home gym and implemented an every other night workout regimen, and committed myself to the change I desired for myself. In one years time I had transformed myself from an out of shape 315 wearing a 54 waist pant to 220 wearing 36 waist pant standing 6’04”. Through hard work, commitment, and discipline I eliminated 95 pounds of body weight in one year.

From there I decided that I wanted to increase my muscle mass and strength and train for more than just fitness goals. I was introduced to a local fellow who was a nationally ranked, SHW division lifetime natural powerlifter, Niko Hulslander. Niko began writing my lifting programs. As time progressed Niko and I became good friends and ultimately lifting partners. I feel very fortunate to have had his example in training as he is extremely determined, driven, intense, and a stickler on form and effort.

– Are you a lover of the evidence oldtime strongman, have you approached only towards this reality, or you have been infected by someone?

In the fall of 2002 I was presented a hurdle in my journey. Upon waking one morning I had found that my ability to move fluidly and bend at the waist had been stifled. I was not able to sit up in bed. I was not able to effectively roll, twist, or move the way I wanted to. There was intense pain shooting down my leg. This hit all of a sudden and my wife eventually got me dressed and loaded into my truck. We went to the doctors office who sent me for x-rays and then a full spinal MRI In conjunction with a referral to a specialist. Upon reading the films I was given a diagnosis of “degenerative disk disease” and “herniation of L4-L5, L5-S1” which carried a prescription of injections, meds, and surgery…all of which I refused. I was told by the diagnosing Orthopedist that “you’re done lifting” and was laughed at when I requested my films to secure other opinions.

Six weeks post injury I was back under the bar, 12 weeks post injury I was back to training the big three as well as the auxiliary exercises. I would not accept the limitations others attempted to place upon me, which is where realization of goals and success are born. I continued powerlifting with a 4 day a week, 3 hour per day schedule until just before my first child was born in December 2005. Fatherhood shifted my training back to a fitness oriented program which I could perform at home in a much shorter time frame. This gave me more time to spend with my young family.

I’ve always liked the fitness training but I deeply missed the intensity that is powerlifting. After nearly a year away from that world the intensity returned!

A friend of mine was telling me about a TV program he had seen where a man tore a phonebook in half with his hands! I agreed with him that this sounded very cool, and he asked me if I could do it knowing my background with training. I told him I didn’t know with a chuckle, and that I had not tried it or even recall ever seeing it done. We joked for a few minutes and curiosity got to me. I picked up a phonebook, looked at it in my hands, gripped up tightly, and tore that thing in half the first time I attempted it! We looked at each other and laughed, wondering if it was a fluke. I then picked up a second book, thicker than the first, and tore that in half as well. From that moment I was hooked! I found the intensity I was longing for in my training as well as new goals to work for!

– In your continuous journey towards the force you will have met great people who you motivated and driven than ever. Can you think of any names?

As I came to find my gift for performing the oldetime feats of strength I began looking for information. Information on strongmen, on the feats, on the culture & history, of current practitioners. I had come across fellows such as Clay Edgin, Steve McGranahan “The Worlds Strongest Redneck” as he is known (who by the way was the first person I had studied techniques from), Dennis Rogers, John Brookfield, Richard Sorin, and the man who has become like a grandfather to me- Slim The Hammerman Farman.

I have drawn a lot of inspirations from these strongmen. They have cemented their footprints into the history and lineage of the strongmen. I also have drawn deep inspirations from those whom I coach, regardless of their level as compared to anyone else’s. It really gets me wound up watching someone smash through their previous limits! I get to draw from this routinely as I teach through my BreakThrough Strength & Coney Island Strongman workshops and Skype Video Coaching programs.

– What were the athletes of the strongman history to inspire you the most?

Growing up in a neighboring town to York Pennsylvania, I had been hearing stories from a very young age of an incredible strongman who set up to lecture, perform, and sell his wares such as liniments, soaps, and tonics at The Great York Fair. It was said that he would bend steel bars, twist horseshoes, slam nails through boards with his fist, break chains, and even bite nails in half! Who was this man of immense strength? Joe “The Mighty Atom” Greenstein! When I was a boy growing up in that small town there seemed to be more adults who knew about and had seen Atom than didn’t. I heard lots of stories!

Another strongman who I would hear about regularly was a fellow by the name of Earl Tatnell who also went by “Young Bull Montana”. He lived in the same small town I grew up in and was the late husband of one of my grandmothers best friends. In the early 1980’s it was still quite customary to turn off the TV and radio and engage in conversation and story telling. I heard many a tale of Bull Tatnell, as many referred to him, in my formative years which undoubtedly embedded possibilities beyond what is normal.

Then there are the Worlds Strongest Man competitors such as Bill Kazmaier and pro wrestlers like “The Ultimate Warrior” Jim Hellwig.

– Among the most severe trials and the most difficult goals you’ve achieved so far, what were the most important goals for you?

It is difficult to pinpoint just one or two from the list of my accomplished goals. It’s funny how it works, any particular goal that creates a burning desire and consumes my thoughts is the pinnacle of that particular time. Once the goal is reached however, the focus is shifted to the next goal. I am extremely happy and grateful for the goals I have realized and completed, but there isn’t a feeling of being satisfied in there completion. It is always on to the next goal with the thought process of “why haven’t I done this before this point?” in regards to the previous goal. I am reminded of a line I had heard Steve Jobs quote from Stewart Brand’s “The Whole Earth Catalog” that simply said “Stay Hungry. Stay Foolish.”. This line of thought is what I have applied in my training and goal setting, and that hunger and burning desire to achieve what others may think are crazy or foolish goals has kept me moving forward. I will say that tearing that initial phonebook the first time I attempted it in October of 2006 allowed me to discover this gift I have been given and set me on this incredible journey, which in turn has  allowed me to personally develop at a deeper level and help others discover things within themselves they weren’t aware of as well. If it would not have been for that first phonebook tear at the request of a friend, which is far from the most physically demanding thing I’ve done, the course of my life would most certainly have been different. That feat was my crossroads, and holds a special significance for me.

– Often you perform at Coney Island, it is a place unlike any other, right?

Performing at Coney Island is amazing! The sights! The sounds! The people! The history! It is a very special place and it can be felt in the air. It is as if the greats of the past are with us when we perform there. Greats such as “The Mighty Atom” Joe Greenstein, Warren Lincoln Travis, & “The Great” Joe Rollino. The audience there is fabulous and energetic!

– Do you like to plan your workouts, or would you prefer to decide your daily allenanti sessions?

I utilize both methods in my training. The modalities I employ are determined largely by the particular goal of that time. Some goals get a mapped out, more specific regimen for their attainment while others are by feel. The mindset entering each individual training session I feel is more important at this point in my training than following a set routine of exercises, sets, & reps. There are things I like to do as far as auxiliary work, so I do these things in more of a routine and work those routines progressively. The majority of my goals with the feats at this point however are training mental preparation, visualization, meditation, getting into the appropriate mindset to engage the task, and feeling recovered from the previous session to attack at maximum levels. In going after my goals in steel bending and feats of strength I heavily utilize isometric training. Basically I give what I have to a piece as if it’s going to bend whether it does or does not. I take the burning desire and apply maximum force to the object. If it submits, great! If it does not, great again for I just trained isometrically and will adapt to come back stronger.

– What would you suggest, in view of your great experience, to a new fan of our industry who would like to go your own way?

Research! Look to the greats of the past as well as current practitioners. Learn about the things that you want to accomplish and what they entail. Get a knowledgeable coach who has accomplished the things you want to do and beyond. Do it for the right reasons. They say “pride goes before the fall”, do it for yourself and realize that the only real competition you have is with yourself. Look to others for inspiration in accomplishments but also realize the potential of a human being cannot be exaggerated- all records are records because someone decided to go into the unknown and make it known. The unknown will continue to exist and achievements will continue to be gained. Dream big and aim high! If you aim for the stars and fall short, you very well may land on the moon!

– Do you see the future of Chris, what do you expect?

I have both short term an long term goals as a person, as a trainer, as a coach, and in business. I am thankful and happy for all I have experienced and accomplished thus far and my plan is to continue to push forward in my own personal development as I work to help and share my gifts with as many as I can. To put it simply, my plan for the future is this – Onward!

Chris, thank you very much for your time and for your time. Do you ever wish you luck!

Thank you Giorgio!

Chris “Hairculese” Rider
www.ConeyIslandStrongman.com

 

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