Dinnie Stone Lift

12 August 2019 - Ore 0:23

Un anno fa, precisamente il 5 Agosto 2018, sulle pagine di Grip e Bend Italia, annunciavamo un tassello tutto italiano nel mosaico della Forza Internazionale. Il grande Enzo Donadio, a 63 anni sollevava le Dinnie Stones, diventado il primo italiano ad averle sollevate, nonché il più veterano come età ad aver compiuto questo incredibile gesto di Forza.

Bene, un anno dopo, il 4 Agosto scorso, Enzo è tornato in Scozia con un chiaro obiettivo in mente, sollevare le Dinnie e trasportarle come tradizione vuole da una parte all’altra del piccolo ponte di Potarch.

Ho seguito costantemente i suoi allenamenti durante quest’anno, dove Enzo si è fatto realizzare due pietre nella forma grossolanamente simili alle Dinnie Stones e con del sovraccarico aggiuntivo le ha portate al peso da gara, che ricordo ai lettori essere di 332,49 kg totale, la più piccola 144,5 kg e la più grande 188 kg.

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Dopo un inverno di estenuanti allenamenti, senza trascurare il lavoro per le atlas stones, suo cavallo di battaglia, Enzo è ormai certo di poter gestire bene la prova ed addirittura di puntare anche alla The Ardblair Stones, serie di atlas stones da sollevare e caricare su barili di whisky con peso che parte da 18 sino a 152 kg, che si svolge nella stessa giornata delle Dinnie Stones.

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Purtroppo allenamenti duri spesso mettono in serbo spiacevoli infortuni, difatti a 15 giorni dalla tanto attesa gara, durante uno degli allenamenti di primo mattino (6:00 am) Enzo sente una pungente fitta tra l’avambraccio ed il bicipite destro. IL dolore aumenta nelle ore successive e la rabbia sale nel realizzare che proprio vicino il traguardo dovrà voltarsi e tornare indietro.

Al telefono Enzo affranto mi racconta dell’infortunio e cerca di mandare giù l’amara realtà nel migliore dei modi.

Ma un uomo di Forza vende cara la propria pelle ed Enzo dedica il tempo restante a del recupero attivo e trattamenti per velocizzare la guarigione. A ridosso dei primi di  Agosto la volontà di partecipare vince sul buon senso ed Enzo decide di prendere quel volo che lo porterà in terra Scozzese.

Il fatidico giorno dunque arriva, ma il destino, alquanto avverso, bagnerà la gara con della copiosa pioggia e questo comprometterà per tutti la prova di trasporto, troppo rischiosa per via di potenziali scivolate.

Enzo si consola sollevando con grande potenza e controllo le Dinnie Stones con le sue 64 primavere sulle spalle, come fosse un ragazzino spavaldo, sfoggiando la maglia GBI che rossa come il fuoco fiammeggia tra le due pietre dalla lunga e nobile storia!

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La folla grida a gran voce ed è visibilmente felice per Enzo, che si sente a casa tra questa gente così genuina e sincera.

Inaspettatamente Enzo trova in gara anche un’altra pietra dalla grande storia, la Inver Stone del peso di 123 kg. La tentazione di abbracciare una pietra che si solleva dal 1800 è forte ed Enzo si lascia tentare… tirandola su senza problemi!

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Enzo solleva la Inver Stone

Arriva il tempo delle Ardblair Stones, ma saggiamente Enzo decide di non rischiare oltre il dovuto, perché dopo essersi raffreddato dal sollevamento effettuato, l’infortunio torna a farsi sentire lievemente e dunque non è proprio il caso di stuzzicare la sorte.

Si conclude così un altro grande traguardo per l’amico Enzo, che nonostante tutto riesce a portare a casa la soddisfazione delle dure alzate dopo un anno di intensi allenamenti. Un Amico e Uomo di cui andar fieri, che ha dato  lustro al tricolore in terra Scozzese.

 

                                                                                     Giorgio Giannico

NB: Consiglio la visione di uno splendido documentario realizzato dalla Rougue Fitness, dal titolo: STONELAND. Al minuto 24:00 comincia nello specifico la storia delle Dinnie Stones. Qui sotto il link:

httpss://youtu.be/MhQlNwxn5oo?t=1449

 

English version

A year ago, precisely on 5 August 2018, on the pages of Grip and Bend Italia, we announced an all-Italian tile in the mosaic of the International Strength. The great Enzo Donadio, at age 63 lift the Dinnie Stones, becoming the first Italian to have raised them, as well as the most veteran of ages to have made this incredible gesture of Strength.

Well, a year later, on August 4 last year, Enzo returned to Scotland with a clear goal in mind, to lift the Dinnie and transport it as tradition wants from one side of the small bridge to Potarch.

I constantly followed his training during this year, where Enzo had two stones roughly similar to the Dinnie Stones and with extra overload brought them to the competition weight, which I remind readers of is 332.49 kg total , the smallest 144.5 kg and the largest 188 kg.

After a winter of grueling training, without neglecting the work for atlas stones, his battle horse, Enzo is now certain he can handle the test well and even aim at The Ardblair Stones, a series of atlas stones to lift and load on barrels of whiskey with a weight starting from 18 to 152 kg, which takes place on the same day as the Dinnie Stones.

Unfortunately, hard workouts often cause unpleasant injuries, in fact, at 15 days from the long-awaited race, during one of the early morning training sessions (6:00 am) Enzo feels a sharp sting between his forearm and his right bicep. The pain increases in the following hours and the anger rises in realizing that right near the finish line he will have to turn around and go back.

On the phone, distraught Enzo tells me about his injury and tries to swallow the bitter reality in the best way.

But a man of Strength sells his skin dearly and Enzo devotes the remaining time to active recovery and treatments to speed healing. At the beginning of August, the will to participate wins over common sense and Enzo decides to take that flight that will take him to Scottish land.

The fateful day therefore arrives, but the fate, somewhat adverse, will wet the race with copious rain and this will compromise for all the transport test, too risky due to potential slips.

Enzo consoles himself by lifting the Dinnie Stones with his 64 springs on his shoulders with great power and control, as if he were a swaggering little boy, showing off the GBI shirt which, as red as fire, flames between the two stones with a long and noble history!

The crowd shouts loudly and is visibly happy for Enzo, who feels at home among these people, so genuine and sincere.

Unexpectedly Enzo is also competing in another stone from the great story, the Inver Stone weighing 123 kg. The temptation to embrace a stone that rises from the 1800s is strong and Enzo lets himself be tempted … by pulling it up without problems!

The time of the Ardblair Stones arrives, but wisely Enzo decides not to risk beyond the due, because after having cooled from the lifting carried out, the accident returns to be felt slightly and therefore it is not really the case to tease the fate.

This concludes another great milestone for his friend Enzo, who despite everything manages to bring home the satisfaction of hard lifting after a year of intense training. A friend and a man to be proud of, who has given luster to the Italian flag in Scotland.

 

                                                                                     Giorgio Giannico

 

I recommend watching a wonderful documentary made by Rougue Fitness, entitled: STONELAND. At the 24:00 minute the story of the Dinnie Stones begins specifically. Below the link:

httpss://youtu.be/MhQlNwxn5oo?t=1449

 

 

1 based on 2 reviews
  • Aggiungere qualcosa su Enzo rispetto a questo articolo,risulterebbe superfluo. Gran bello scritto sul grande Enzo.

  • Bellissimo articolo Giorgio. Non semplice reportage, ma vero inno di amicizia fraterna. Enzo ha dimostrato con i fatti non tanto la sua grandezza, ma la consapevolezza che i sogni sono alla portata di chi osa rischiare, con umiltà, duro lavoro, oltre le critiche, oltre se stessi. La storia la fanno persone VERE come Enzo.

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