Programmare il Grip Training (parte prima)

4 Ottobre 2016 - Ore 16:42

Credo spassionatamente che per il Grip Training ci sia bisogno di questo articolo. Non perché ritengo sia rilevante quanto io abbia da dire, ma l’importanza risiede nella necessità di porsi domande fondamentali per la riuscita del proprio allenamento. Il lavoro per la presa è qualcosa che galvanizza letteralmente chi si avvicina a tale pratica, per cui diventa comune il perdere di vista gli obiettivi, tuffarsi nel mare di esercizi e varianti che rende accattivante questo ambiente sportivo.

Questa voglia inizialmente andrà soddisfatta, così da capire sulla propria pelle quanto possa cambiare, per la presa, la sensazione da materiale a materiale, da angolazione ad angolazione o semplicemente cambiando la posizione del corpo. Trascorso questo periodo mistico bisognerà passare allo step successivo.

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La scelta imposta

Questo step successivo interesserà la scelta degli obiettivi. Cosa vogliamo ottenere dalla nostra presa? A cosa puntiamo? Se l’intento è quello di certificare un dato gripper, così da imprimere nella storia la nostra personale scalata, oppure il piegare una determinata barra, o semplicemente il raggiungere un certo carico in alzate specifiche che potranno essere le più varie, tipo: vertical bar, double hands pinch, hub lift, Rolling Thunder, ecc… allora si rende necessario intraprendere delle strade specifiche.

Inserire molti esercizi nella programmazione che abitualmente seguiamo potrebbe, con grande probabilità, assorbire molte delle nostre energie, tanto da rallentare i progressi sperati. Prendiamo dunque il nostro diario e mettiamo nero su bianco cosa vogliamo realmente.

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Una volta fatto questo ci toccherà osservare con attenzione quali lavori si sovrapporranno tra loro. Se inseriamo un durissimo lavoro con i grippers, non potremo pretendere di spremerci su di un Rolling Thunder nella stessa seduta. Se ci andiamo pesante con del lavoro per i flessori del polso e poi pretendiamo di ottenere il massimo nel bending, allora i risultati tarderanno ad arrivare.

Cerchiamo dunque di essere concreti ed efficaci. Supponiamo per comodità di avere a disposizione tre sedute settimanali. La maggior parte dei lettori allenerà il Grip successivamente alla seduta in sala pesi, quindi bodybuilding, powerlifting, strongman o arti marziali, dovremo tener conto, in quella sessione, quanto del lavoro ha gravato sulla presa. Se abbiamo ipoteticamente lavorato di spinta e quindi la presa non ne avrà risentito molto, allora ci converrà cominciare l’allenamento con del lavoro diretto sul nostro obiettivo più importante, in maniera pesante ed intensa. L’obiettivo è potenziare la chiusura nel gripper? Bene, partiremo con una durissima sessione di grippers, per poi lavorare in maniera più leggera su altre componenti, come ad esempio flessori ed estensori dell’avambraccio. Se la sessione allenante invece ci avrà pre-stancato la forza di chiusura delle nostre mani, allora potremmo lavorare magari con volumi più alti, ben lontani dallo spremerci seriamente.

Avrà dunque senso alternare bene sessioni leggere e pesanti. Questo servirà a non dare sempre il massimo, rischiando inutili infortuni o regressioni della forza, e comunque permettendoci un idoneo recupero.

Tocca dunque scegliere cosa ci si è prefissati. Purtroppo l’esperienza insegna che non possiamo progredire al massimo in ogni direzione. Dobbiamo scegliere quella primaria  e poi arricchirla di lavoro accessorio. Diciamo che le scelte imposte si potrebbero riassumere in questo diagramma di flusso che ho ideato all’occorrenza per schematizzare il concetto:

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Dunque il primo ed importante passo sarà, come già detto,  quello di visualizzare gli obiettivi, avere ben in mente cosa vogliamo prima di tutto. Vogliamo una forza generica nell’avambraccio e nella presa? Oppure desideriamo concretizzare qualcosa in particolare? Se scegliamo la direzione della “Forza generica” allora potremo selezionare un insieme di esercizi che condizionino la nostra presa a 360°, rendendoci più forti in tutte le condizioni. Se invece si punterà alla “Forza specifica” per ben precisi traguardi nel Grip Training, il nostro lavoro dovrà dare delle priorità in tal senso.

Adesso resta a Voi indagare sui propri desideri e capire che strada scegliere davanti il bivio inevitabile che troverete sulla strada dei risultati desiderati. Vi do appuntamento per la seconda parte di questo articolo e parlare più nel dettaglio di Forza Generica e Specifica ed alcuni esempi in merito.

 

Giorgio Giannico

 

  • Quello della programmazione è un aspetto fondamentale che rischia di essere messo in secondo piano con inevitabili perdite di autostima e motivazione. Articolo molto interessante! Ora son curioso di vedere la seconda parte..

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